RAFFAELE RICHIAMO: A 21 ANNI CON L’IMPASTO NEL CUORE E LA TRADIZIONE NELLE MANI

Dal cuore pulsante di Torre Annunziata, tra i vicoli di Napoli dove l’arte bianca si respira come l’aria, nasce la storia di Raffaele Richiamo, un giovane pizzaiolo di appena 21 anni con un sogno ben chiaro fin dai suoi 13: diventare un grande pizzaiolo come il suo papà.

«Da piccolo ero uno scugnizzo – racconta Raffaele – la scuola non faceva per me, ma ogni volta che vedevo mio padre lavorare con acqua e farina, sentivo che quello era il mio mondo». Ed è proprio quell’impasto, semplice e sacro, che diventa presto la sua valvola di sfogo, la sua vocazione.

Il primo banco di prova non è sotto casa, ma in Scozia, dove Raffaele affianca il padre, cominciando come fornaio. Quel forno diventa il suo maestro silenzioso: lo plasma, lo tempra, lo accende. Col tempo, Raffaele non si limita a sfornare, ma studia, osserva, prova, sperimenta. Ogni giornata è un passo in più verso l’eccellenza.

Oggi, a soli 21 anni, Raffaele è un pizzaiolo pieno di ambizioni, con le mani impastate di passione e il cuore colmo di rispetto per le tradizioni. Non si accontenta del “fare bene”, vuole essere un esempio: per i giovani che come lui hanno iniziato presto, per chi ha un sogno e non trova il coraggio di inseguirlo.

«La mia pizza è il mio messaggio – dice – voglio tramandare positività, valori e radici. Non mi interessa solo fare una buona pizza, ma lasciare qualcosa dentro chi la assaggia.»

Una nuova generazione sta nascendo. Una generazione che non dimentica il passato, ma lo porta avanti con orgoglio e umiltà. Raffaele Richiamo è una di queste voci. E noi, al Giornale della Pizza, non possiamo che raccontarla.