Mattia Reho

Mattia Reho

Dopo un percorso didattico nel settore alberghiero e tecnologie degli alimenti, decide di mettere sul banco la sua passione. Determinato e fantasioso , propone la sua pizza in maniera innovativa ed originale, su ruote. Con un Ape allestito gira l’estero portando i segreti del nostro bagaglio culinario ovunque.

Mattia: E’ divertente accompagnare un pezzo d’Italia in giro per il mondo. La clientela è sempre affascinata dai nostri sapori e colori, lo scopo è creare un angolo italiano sulle strade estere. Il privilegio di differenziarci dagli altri è sempre avere l’asso nella manica, la pizza Margherita, con grande umiltà ci rappresenta spesso in maniera lodevole. Per eseguire questo lavoro bisogna essere un pò anche artisti, essere stravaganti e giocare con il tempo. Negli ultimi anni , il settore gastronomico, ha subito dei cambiamenti esplosivi e si possono ottenere risultati davvero strabilianti. Viaggiando molto, la mancanza della mia famiglia e del mio territorio è amplificata, quindi cerco di portarla sempre con me e riviverla attraverso le pizze. Avere passione in questo lavoro è il tassello principale. La determinazione gioca un ruolo fondamentale.

Hai preso parte a competizioni che hanno cambiato il tuo modo di approcciarti con il mondo pizza?

Si, diverse ma quella che ricordo con immensa emozione è stato nel 2019 al Campionato Mondiale della pizza di Parma, categoria pizza classica su oltre 400 pizzaioli, sono arrivato quarto. Un’emozione grandissima, difficile da spiegare, perchè come dice un grande artista “L’emozione non ha voce”.

Raccontaci una tua creazione

Pizza “Casa mia”, un’ armonia di gusti e sapori tipici pugliesi. Impasto semi-diretto, con autolisi, realizzato con semola Senatore Cappelli. Topping: datterino giallo, bieta ripassata con aglio, olio e peperoncino, cuore di burrata, capocollo di Martina Franca, riduzione di vino Verdeca ( lo stesso vino nel quale viene fatto marinare il capocollo che ne accentua l’aroma), pecorino canestrato e julienne sottile di finocchio.

A volte bisogna essere lontani per capire la vera essenza di tutte le cose che possono sembrare banali, ma basta poco per renderle uniche.