L’INTOLLERANZA AL LIEVITO NON ESISTE

Ripetete con me.

“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”
“L’intolleranza al lievito non esiste”

Basta?

Il lievito utilizzato per far lievitare gli alimenti muore a una temperatura di gran lunga inferiore a quella di cottura di pane, pizza e pasta.
In genere intorno ai 60 gradi, mentre la temperatura di cottura di questi alimenti è superiore ai 100!
E non esistono neppure test specifici e di comprovata evidenza scientifica per la sua diagnosi.
E quelli attualmente proposti – quali il Dria, il Vega, il citotossico o l’analisi del capello – non hanno alcuna evidenza scientifica.
Sono delle frodi scientifiche per cui non vale la pena buttare nemmeno un euro.
Purtroppo la probabilità che un soggetto sia intollerante al lievito, a seguito dell’esecuzione di uno qualunque dei test sulle intolleranze alimentari, è elevatissimo. Addirittura quasi tutti coloro che fanno questi test magicamente devono eliminare frumento, farinacei e lieviti: in pratica una epidemia!

Se dopo aver mangiato pane e farinacei si avvertono, dunque, gonfiore addominale e meteorismo vi è una forte probabilità di avere problemi digestivi o cattiva masticazione, che peggiorano se l’alimentazione nel complesso è sbagliata.
Una iperfermentazione dell’intestino e la presenza di un intestino infiammato e irritabile per tanti motivi che vanno indagati, è quasi sempre la causa di problemi di digestione con questi cibi, che possono causare sintomi sia intestinali che extra intestinali come emicrania, perdita della forza, sonnolenza, stanchezza, dermatiti.
Ma l’intolleranza al lievito non è menzionata in nessun testo di medicina, e non esistendo la patologia, non esiste nemmeno un test per diagnosticarla!

Il lievito è presente in tanti cibi. Il suo nome è Saccharomyces Cerevisiae (il classico lievito di birra) ed è indispensabile per la produzione di vino, birra, e tutti i prodotti della panificazione.
Pensate che è presente anche nel lievito madre insieme ad altri microorganismi.
Per questo, non ha senso pensare di avere l’intolleranza al lievito e trovare nelle indicazioni di mangiare solo lievito di birra!
Perché se non hanno problemi con il lievito madre, il lievito non è il problema!
Tra l’altro anche se il lievito fosse vivo, ci penserebbe il pH dello stomaco a distruggerlo, perché con acidità presente difficilmente il lievito riesce a resistere in quell’ambiente!
Quando da piccoli vostra mamma impastava il pane o la pasta, avete mai rubato un po’ di pasta cruda e mangiata di nascosto?
Che vi è successo?
Nulla!
Eravate contenti e soddisfatti

Tante persone diranno: “allora perché quando mangio la pizza sto male, mi gonfio?”
“Sarà il glutine o il lievito?”

La risposta è nulla di tutto questo, a meno che non ci faccia male, per via del glutine tutto ciò che contiene glutine.
Ma questo, non nella nostra immaginazione o per moda o perché ormai tutti parlano di quello, bensì, dopo aver fatto un percorso diagnostico e terapeutico con uno specialista serio.
Che prima di parlare di glutine come fosse un mantra, esclude altre mille cause.

La pizza invece è un alimento sano e digeribile. Dipende però quello che ci mettete sopra, come la farcite! Quanti grassi usate, che rallentano la digestione.
Quanto sale (e farcitura salata come affettati e formaggi) e quanta pizza mangiate, perché sono calorie e zuccheri che aumentano. E tanti zuccheri che arrivano nel nostro intestino, specie se la pizza l’avete divorata e masticata poco, causano molta fermentazione. E quindi molto gonfiore!
Poi non va dimenticata la giusta maturazione dell’impasto e la giusta cottura. Perché se usate ad esempio la mozzarella fresca come farcitura che rilascia acqua, al centro la pizza potrebbe essere poco cotta. E il glutine in essa contenuta, quando poco cotto, diventa poco digeribile.
Ma il lievito non ci azzecca nulla perché la pizza cuoce almeno a 280 gradi a casa e a temperatura ancora più alta in pizzeria!

PS: Ovviamente diverso è il caso dell’allergia al lievito, o meglio ad alcuni composti che spesso sono aggiunti al pane, insieme al lievito, come l’alfa-amilasi: per queste patologie ci sono test affidabili, che si fanno in ospedale, e i sintomi provocati sono ben definiti (e potenzialmente pericolosi).

Un’altra cosa.
Quando mi dite, “se tolgo i lieviti perdo peso”, vi risponderei: “davvero?”
Lo sanno anche i bambini che se siete in sovrappeso e mangiate meno perdete peso.
Soprattutto se con la scusa delle intolleranze al lievito vi tolgono per qualche periodo pane pizza e pasta, dolci e colazione al bar.
Ma quanto dura questa tortura inutile? Nulla.

Imparate a non farvi prendere in giro.
E se state male rivolgetevi a professionisti che si prendano cura di voi e non dei vostri soldi.
Educatevi a vivere e non cercate sempre il colpevole altrove.

Dott. Antonio Pacella
Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Diplomato in Medicina Estetica
Perfezionato in Mesoterapia Antalgica
Docente Universitario aC