La guerra dei poveri: quanto costa davvero una pizza?

Vendere margherite a 4 o 5 euro può sembrare un affare per il cliente, ma per il pizzaiolo spesso significa lavorare in perdita. La qualità ha un prezzo, e il food cost non mente.

Negli ultimi anni, sempre più pizzerie si contendono l’attenzione dei clienti proponendo margherite a 4 o 5 euro. Video e post sui social mostrano pizze economiche come se fosse il massimo affare, ma dietro questo fenomeno c’è una realtà che pochi vogliono raccontare: chi ci guadagna davvero?Per il cliente, il risparmio è immediato e tangibile.

Per chi gestisce una pizzeria, invece, il prezzo basso può essere una trappola. La pizza non è un prodotto industriale: ogni impasto, ogni cottura, ogni ingrediente richiede tempo, cura e passione.Il concetto chiave è il food cost, ossia il costo reale degli ingredienti. Una margherita tradizionale richiede farina di qualità, pomodoro, mozzarella e olio. Solo gli ingredienti possono costare tra 1,50 e 2,50 euro a pizza, senza contare gas, energia, manutenzione del forno, affitto, personale e tasse.

Vendere una pizza a 4 euro significa spesso lavorare in perdita o guadagnare cifre talmente basse da rendere insostenibile l’attività.Il risultato è la cosiddetta “guerra dei poveri”: il cliente è felice del prezzo, ma il pizzaiolo rischia di compromettere la qualità e la sostenibilità della propria pizzeria.

Chi ci guadagna davvero è solo chi consuma: il pizzaiolo, invece, paga il prezzo della concorrenza sleale sui prezzi.È fondamentale ricordare che la pizza non è un prodotto da supermercato. Una pizza venduta a prezzo equo significa poter offrire ingredienti freschi, passione artigianale e continuità nel tempo. Sostenere il giusto prezzo non è lusso: è rispetto per chi lavora ogni giorno per portare sulla tavola un prodotto di qualità.

Prima di celebrare il prezzo più basso, pensiamo a chi crea la pizza, alle ore di lavoro, alla cura degli ingredienti e all’arte che c’è dietro ogni impasto. La vera vittoria non è la pizza a 4 euro, ma la pizza buona, fatta con rispetto e passione, che dura nel tempo e fa felici chi la fa e chi la mangia.