Intervista a Fabio Parisi – Dal cuore di Napoli al successo nel mondo della pizza
Oggi, per il Giornale della Pizza, abbiamo l’onore di intervistare Fabio Parisi, pizzaiolo napoletano con una carriera ricca di esperienze in alcune delle più prestigiose pizzerie italiane. Dalla sua infanzia nei vicoli di Napoli fino al ruolo di responsabile del reparto pizzeria a Verona, Fabio ci racconta il suo percorso, le sue sfide e il suo amore per la pizza.
GdP: Fabio, raccontaci i tuoi primi passi nel mondo della pizza.
Fabio Parisi: Sono nato e cresciuto nei vicoli del centro storico di Napoli, e fin da ragazzino ho sentito il richiamo della pizza. Avevo 13 anni quando ho iniziato a lavorare per guadagnare qualcosa e aiutare mia madre con le spese di casa. Andavo a scuola di giorno e la sera facevo le consegne per la pizzeria “Concettina ai Tre Santi” al Rione Sanità. A fine serata mi permettevano di provare a stendere il mio panetto e cuocere una pizza. Non erano perfette, spesso bruciate o storte, ma ero determinato a imparare.

GdP: Qual è stato il momento in cui hai capito che saresti diventato pizzaiolo?
Fabio Parisi: Quando a 15 anni sono entrato all’“Antica Pizzeria Di Matteo” in Via dei Tribunali. Lì ho avuto l’onore di conoscere il maestro Ernesto Cacialli, una leggenda della pizza. Guardarlo lavorare mi ha fatto capire che la pizza non era solo un mestiere, ma un’arte. Ho iniziato a lavorare in friggitoria e, giorno dopo giorno, ho affinato la tecnica della stesura e della cottura.

GdP: Dopo l’esperienza da Di Matteo, come hai proseguito la tua formazione?
Fabio Parisi: Dopo il diploma alberghiero ho lavorato alla Pizzeria Miracoli con il maestro Francesco Esposito, che mi ha insegnato la gestione della cottura. Poi sono passato alla pizzeria del maestro Salvatore Vesi, dove ho iniziato a stare stabilmente al banco di stesura. In seguito, ho avuto esperienze alla storica Pizzeria “7 soldi” nei Quartieri Spagnoli e nel Gruppo Fratelli La Bufala, dove ho ricoperto il ruolo di responsabile a Formia.

GdP: Il tuo percorso ti ha portato in tutta Italia, giusto?
Fabio Parisi: Sì, dopo un periodo a Napoli da Rossopomodoro, sono andato a Firenze da Starita e poi ho lavorato all’Antica Pizzeria Da Michele, prima nella sede di Firenze, poi a Bologna e Trieste. Ora mi trovo a Verona, dove ricopro con orgoglio il ruolo di responsabile del reparto pizzeria.
GdP: C’è un momento della tua carriera che ricordi con particolare emozione?
Fabio Parisi: Sicuramente il mio esordio da Di Matteo e l’esperienza con il maestro Ernesto Cacialli, ma anche il primo giorno in cui mi hanno affidato il banco di stesura da Salvatore Vesi. Era il segno che iniziavo a guadagnarmi la fiducia nel mestiere.
GdP: Che consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera?
Fabio Parisi: La pizza è passione, sacrificio e dedizione. Non si diventa pizzaioli in pochi mesi, ci vogliono anni di pratica e tanta umiltà. Bisogna ascoltare i maestri, imparare dagli errori e non avere paura di sporcarsi le mani.

GdP: Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Fabio Parisi: Ho ancora tanta strada da percorrere. Voglio continuare a crescere, portare avanti la tradizione napoletana e magari, un giorno, aprire una mia pizzeria con un format che mi rappresenti.
GdP: Fabio, grazie per il tuo tempo e per aver condiviso con noi la tua storia. Ti auguriamo il meglio per il futuro!
Fabio Parisi: Grazie a voi! È sempre un piacere raccontare la mia passione per la pizza.
