Una pizza per Gaza
Luciano Sorbillo lancia un appello ai pizzaioli: “Uniti possiamo fare la differenza”
Dal 15 settembre al 15 ottobre, ogni pizzeria potrà aderire autonomamente all’iniziativa: per ogni pizza venduta, un euro andrà a Emergency. Cartoni personalizzati, donazione diretta e la possibilità per i clienti di contribuire tramite barcode.

Una pizza che diventa speranza. Nasce da Napoli, ma punta a raggiungere tutta Italia e anche l’estero, l’iniziativa “Una pizza per Gaza”, ideata dal maestro pizzaiolo Luciano Sorbillo.
L’obiettivo è chiaro: ogni pizzeria che aderirà donerà un euro per ogni pizza venduta, destinandolo direttamente a Emergency, impegnata sul campo a garantire cure, medicine e interventi chirurgici a Gaza, con particolare attenzione ai bambini.
Il meccanismo è semplice: le pizzerie acquisteranno i cartoni personalizzati realizzati dallo scatolificio partner dell’iniziativa. In questo modo, già al momento dell’acquisto del cartone, l’euro sarà devoluto a Emergency. Inoltre, sui cartoni sarà stampato un barcode, che i clienti potranno scansionare per donare liberamente una somma aggiuntiva.
Un progetto che ha già trovato il sostegno dell’Associazione Custodi del Grano, ma che vuole coinvolgere l’intero mondo della pizza. “Non è un’iniziativa per pochi, ma per tutti. Solo uniti possiamo davvero fare la differenza” spiega Sorbillo.
E aggiunge: “I bambini non decidono dove nascere, sono tutti uguali. Il nostro dovere è proteggerli, ovunque si trovino.”
L’intervista a Luciano Sorbillo

Giornale della Pizza: Maestro Sorbillo, com’è nata l’idea di “Una pizza per Gaza”?
Luciano Sorbillo: L’idea nasce dal valore che la pizza porta con sé: la condivisione. In un momento drammatico come questo, ho sentito il bisogno di trasformare il simbolo della nostra tradizione in un gesto concreto. Una pizza può diventare speranza per chi vive senza le cose essenziali.
GdP: In che modo le pizzerie possono aderire?
Sorbillo: Ogni pizzeria sarà autonoma: acquistando i cartoni personalizzati, già in quel momento donerà l’euro per ogni pizza a Emergency, tramite lo scatolificio che li produce e li consegna. Non c’è centralizzazione: ogni pizzeria partecipa liberamente, in Italia e all’estero.
GdP: C’è anche un coinvolgimento diretto dei clienti?
Sorbillo: Sì, ed è fondamentale. Ogni cartone avrà stampato un barcode: i clienti potranno scansionarlo e fare una donazione aggiuntiva direttamente a Emergency. Così pizzaioli e clienti diventano parte attiva dello stesso progetto.
GdP: L’Associazione Custodi del Grano vi supporta. Che ruolo hanno le associazioni di categoria?
Sorbillo: Custodi del Grano ha condiviso da subito questa iniziativa, ma credo che debba essere un impegno collettivo. Il mio appello è a tutte le associazioni di categoria italiane: uniamoci. Uniti possiamo davvero fare tanto.
GdP: Perché la scelta di Emergency?
Sorbillo: Perché è una realtà che da anni porta cure mediche dove c’è più bisogno. A Gaza la situazione è drammatica, soprattutto per i bambini. Sapere che ogni pizza venduta può contribuire a un intervento, a un farmaco, a un’assistenza pediatrica, dà un senso profondo al nostro lavoro.
GdP: Un ultimo messaggio ai colleghi pizzaioli.
Sorbillo: Vi invito ad aderire numerosi. Non importa la dimensione della pizzeria, importa il cuore con cui partecipiamo. Con un piccolo gesto, un euro a pizza, possiamo trasformare la nostra arte in un aiuto concreto. La pizza è condivisione, e oggi può essere anche solidarietà.
📌 Per informazioni stampa e adesioni:
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